La vera storia della Piadina Romagnola: origini e tradizioni

Farina, acqua, sale e strutto. Bastano pochi semplici ingredienti per dare forma alla Piadina Romagnola, il pane, anzi, il “cibo nazionale dei romagnoli”. Una specialità che unisce a tavola grandi e bambini, accontentando tutti i tipi di palati, in Romagna come nel resto d’Italia (per non dire nel mondo).

Per assaporare ancora di più questo prelibato tesoro della tradizione culinaria romagnola, ci tuffiamo alla scoperta della sua storia che affonda le radici in un passato lontano, perduto nei meandri nel tempo.

La Piadina Romagnola nell’antichità

Fin dall’antichità, dopo l’invenzione dell’agricoltura, gli uomini iniziarono ad alimentarsi con impasti di pane azzimo preparati a partire dai pochi ingredienti a disposizione: acqua e farina.

Queste prime forme di focaccia sono state ritrovate anche nei reperti dei popoli mesopotamici, risalenti a più di 4.000 anni fa: a quanto pare, già allora si preparava un impasto sottile a forma di disco, che successivamente si diffuse nelle zone del Mediterraneo, dalla Grecia fino all’Italia.

Gli antichi Etruschi prima e i Romani poi iniziarono così a consumare una focaccia preparata con farina di cereali e dalla forma circolare, lasciando le tracce della prima comparsa della “piadina” sul territorio italiano.

È nelle zone dell’odierna Romagna che questa focaccia diventa una vera e propria tradizione, rimasta intatta nel tempo e diventata a tutti gli effetti un simbolo e un’istituzione del territorio.

La Piadina Romagnola simbolo della cultura contadina

Per secoli i romagnoli hanno consumato la piadina come alternativa al pane, condividendo l’infornata settimanale nei forni contadini.

In effetti, la piê o pièda era una fonte di sostentamento importante per il popolo umile che lavorava nei campi, così frugale negli ingredienti, facile da preparare e veloce da cuocere.

La sua importanza per le genti di Romagna venne decantata addirittura da Giovanni Pascoli, che le dedicò una bellissima poesia nei suoi Nuovi Poemetti, in cui descrive benissimo le fasi di preparazione e cottura della piadina, “liscia come un foglio, e grande come la luna”, nonché le abitudini di consumo degli agricoltori, che la consideravano il “pane del lavoro”, da cuocere “in mezzo a tutti” e accompagnare a “erbe agresti”.

Non si tratta dell’unica citazione letteraria della Piadina Romagnola.

Nel 1920, il poeta Aldo Spallicci fondò a Forlì La Piê, una rivista di arte e letteratura che mirava a rivalutare il patrimonio artistico, artigianale e culturale della Romagna. Il nome della rassegna fu preso proprio dalla piada, perché «Niente dice più “Romagna” di questo pane nostro».

Questo dimostra quanto la piada fosse parte integrante della cultura romagnola, proprio come oggi.

Eppure qualcosa è cambiato da allora.

Nel secondo dopoguerra, la Piadina Romagnola è diventata qualcosa di più del pane degli umili contadini romagnoli.

Con lo sviluppo economico e l’arrivo dei turisti, attratti dalle bellezze e dalla cultura di accoglienza di questo bellissimo territorio, a partire dagli anni ‘70 la piada diventa un piatto a tutti gli effetti, prelibato e amatissimo: un vero e proprio patrimonio gastronomico da gustare nei chioschi disseminati lungo le mete soleggiate della Riviera e da acquistare come souvenir per portare a casa con sé il sapore della Romagna dopo le vacanze.

Quando la Piadina Romagnola diventò IGP

La Piadina Romagnola è arrivata fino ai giorni nostri grazie alle ricette trasmesse di generazione in generazione nelle case romagnole: una tradizione che l’ha resa un vero e proprio patrimonio gastronomico da tutelare e conservare.

Per salvaguardare la tradizione e la cultura della piada, il 24 ottobre 2014 la Piadina Romagnola è stata registrata come prodotto IGP, ovvero a Indicazione Geografica Protetta.

Questo significa che la Piadina Romagnola, per essere definita tale, deve essere prodotta esclusivamente in Romagna, più specificamente nelle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e nelle zone della provincia di Bologna a est del fiume Sillaro.

La Piadina Romagnola non è una sola!

Forse non lo sai, ma non esiste un solo tipo di Piadina Romagnola.

A seconda della zona della Romagna che visiti potrai infatti gustare due diverse versioni del celebre pane dei Romagnoli.

La Piadina Romagnola tipica delle province di Ravenna, Cesena e Forlì tende infatti a essere più spessa (dai 4 agli 8 millimetri), compatta e friabile, con minuscole macchie ambrate distribuite in modo omogeneo sulla superficie.

La Piadina Romagnola di Rimini, invece, è molto più sottile e morbida, con uno spessore di soli 3 millimetri e macchie di cottura più ampie e distribuite sulla superficie in modo più casuale.

La differenza millimetrica (e anche geografica) delle due “Piadine Romagnole” è capace di accendere delle vere diatribe tra la fazione di chi ama il corpo della piadina più spessa e chi preferisce la sottile leggerezza della piadina riminese.

E poi c’è la Piadina di Santarcangelo, quella de La Sangiovesa, diversa sia dalla classica piadina riminese sia dalla spessa piadina cesenate: una piadina che si distingue per il suo corpo consistente e il sapore fragrante, figli dei grani macinati a pietra della Valmarecchia e del lavoro instancabile delle piadinare dell’Osteria.

È innegabile che la bontà della Piadina Romagnola sia capace di conquistare qualsiasi palato. Il merito va tutto alla versatilità di questa ricetta così semplice e golosa, capace di sposarsi alla perfezione con formaggi, erbe, ortaggi, pesce e salumi.

Dalla classica squacquerone e rucola ai sardoncini marinati, passando per le sue interpretazioni creative fino alla ricette dolci (mai provato squacquerone e fichi?), possiamo dire senza ombra di dubbio che è proprio vero il detto “la pida la pìs un po’ ma tòt” (“la piada piace un po’ a tutti quanti”).

Se (come a noi) ti è venuta fame a leggere la storia della piada romagnola, non ti resta che passare dalle parole ai fatti e assaporare questa squisita bontà!

Sul nostro shop online trovi la Piadina Romagnola de La Sangiovesa, preparata secondo la tradizione e con soli ingredienti di qualità, genuini e naturali.

La confezione contiene 5 piadine fresche di giornata e spedite al momento, in atmosfera protetta e con doppio imballaggio per mantenere la sua freschezza intatta, come appena tirata al mattarello. Provare per credere!